INTERVISTA AL COLLABORATORE DEL C.R.A. LIGURIA Roberto LAZZARINO

26-03-2019 15:54 -

- Roberto, raccontaci la motivazione che ti ha spinto a diventare arbitro di calcio.

Al primo anno di Università, nel 1967/68, ho letto sul giornale che la Sezione di Genova organizzava il corso arbitri. Incuriosito per l'iniziativa, dal momento che praticavo calcio a livello studentesco e mi piaceva andare allo Stadio, mi sono iscritto al corso.
Il 4 febbraio del 1968 sono diventato arbitro di calcio e, prima del termine della Stagione Sportiva, ho diretto due gare.


- Invece, nel corso della tua carriera arbitrale, qual è stata la tua più grande soddisfazione?

Nel corso della mia carriera, la più grande soddisfazione è quella di essere, dal 1978 ad oggi, membro del Comitato Regionale Arbitri, allora Commissione Arbitri Regionali, e di essere stato nominato, dopo dodici anni, Vice Commissario Regionale.


- Attualmente ricopri l'incarico di Collaboratore del CRA e Rappresentante dell'AIA presso la Corte Sportiva d'Appello territoriale per il CRA Liguria. In cosa consistono i tuoi ruoli?

In qualità di Collaboratore, cerco di dare una mano ai Componenti più giovani e mi occupo di delegare alle Sezioni le gare del settore giovanile.
Invece, quando ricopro l'incarico di Rappresentante dell'AIA presso la Corte Sportiva d'Appello territoriale, a seguito dei ricorsi presentati dalle società, contatto gli arbitri chiedendo chiarimenti in merito ai rapporti di gara da loro redatti.


- In relazione al ruolo che attualmente ricopri, quali sono gli obiettivi che ti sei proposto per questa Stagione Sportiva?

L'obiettivo è quello di continuare il lavoro iniziato nelle Stagioni passate, cercando sempre di migliorare.


- E gli obiettivi per la prossima Stagione Sportiva?

Se il Presidente riterrà di riconfermarmi, sono disponibile a ricoprire entrambi i ruoli.


- Che cosa consiglieresti agli arbitri, agli assistenti e agli osservatori che aspirano a raggiungere il livello nazionale?

Consiglierei di armarsi di umiltà, volontà, dedizione e spirito di sacrificio da poter superare le cadute e risollevarsi al meglio.




Fonte: Manuela Sciutto