INTERVISTA AL COMPONENTE DEL CRA LIGURIA Fabio PISCOPO

11-11-2019 14:51 -

A cura di Manuela Sciutto

- Fabio, raccontaci la motivazione che ti ha spinto a diventare arbitro di calcio.

Mi ha spinto a diventare arbitro di calcio la passione che avevo fin da piccolo per questo sport.
Inizialmente ho provato a giocare, ma con scarsi risultati, così, in seguito, convinto da un amico ho provato a frequentare il corso arbitri e da lì è cominciato tutto.


- Invece, nel corso della carriera arbitrale, qual è stata la tua più grande soddisfazione?

Nel corso della mia carriera, la soddisfazione maggiore è stata la direzione della gara Reggiana-Parma, del 19 dicembre 2016, in posticipo serale e in diretta televisiva. Questo è stato un derby attesissimo che non veniva disputato da oltre 20 anni, e che ha portato sugli spalti quasi 20.000 persone.


- Attualmente ricopri l'incarico di Componente del CRA, raccontaci del momento in cui hai appreso la notizia.

In realtà non c'è mai stato un momento nel quale ho appreso la notizia perché le cose sono andate un po' diversamente.
Quando Fabio Vicinanza è venuto a conoscenza della mia dismissione dalla CAN B, mi ha contattato per sapere se potessi essere interessato a far parte della squadra del CRA. Io mi sono preso qualche giorno di tempo per riflettere, ma soprattutto per smaltire la delusione. Poi mi sono convinto e gli ho comunicato di persona che avrei accettato.


- In cosa consiste il tuo ruolo?

Il ruolo che ricopro mi dà la possibilità di essere una sorta di “tutor” che fa da “collante” tra l'Organo Tecnico e gli arbitri facenti parte della rosa di Eccellenza, sia in termini di consigli in campo, sia di problematiche esterne ad esso.


- In relazione al ruolo che attualmente ricopri, quali sono gli obiettivi che ti sei proposto per questa Stagione Sportiva?

Innanzitutto quello di riuscire a calarmi nel ruolo che mi è stato attribuito, perché non è facile nel giro di soli due mesi passare dal campo alla tribuna.
In ogni caso vorrei poter trasmettere le conoscenze acquisite e gli aneddoti di cui dispongo, affinché i ragazzi possano raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati.


- Che cosa consiglieresti agli arbitri, agli assistenti e agli osservatori che aspirano a raggiungere il livello nazionale?

Consiglierei di avere sempre “fame” e li esorterei a dimostrare di meritarsi la fiducia che l'Organo Tecnico sta riponendo in loro. Soprattutto gli direi di divertirsi sempre, perché alla base di tutto quello che stanno facendo, deve sempre esserci il divertimento personale.





Fonte: craliguria.it