SEZ IMPERIA - AIA 110 E LODE: L’ARBITRAGGIO ERA IL SUO PANE, MA... “MAI PARLARE DI SOLO CALCIO”

15-06-2021 12:26 -

LA STORIA DI BRUNO DI FABIO

(1938 – 2015)
Entrato nell'AIA nel 1963
Arbitro CASP dal 1969 al 1971
Presidente di Sezione dal 1972 al 1988
Arbitro benemerito dal 1981
Osservatore regionale dal 1988 al 1995
Stella di Bronzo del CONI per il Merito Sportivo nel 1993
Presidente Onorario di Sezione dal 2010

L’essenza del suo sorriso si sottrae dalla retorica. Ma è impossibile non rivivere quello che Bruno Di Fabio ha insegnato; il ricordo personale combacia con il suo ritratto, la sua carriera, le pubbliche verità. Con i giovani associati era gentile e generoso. Con lui era uno sbaglio discorrere “solo” di calcio. Anzi, era un delitto parlare “solo” d'arbitraggio. La sua sapienza era illimitata: mai pretenzioso, mai pesante, mai sgradevole. “Ho grandi responsabilità verso i ragazzi – diceva spesso parlando dei “suoi” arbitri – voglio che diventino sempre più bravi da togliere agli addetti ai lavori il piacere di crocifiggerli ogni volta.” Era solito usare due frasi: “L'arbitraggio è il mio pane, la mia vita” e “Mi sveglio ogni mattina col senso della morte in tasca”. Sulla prima c'erano stati colleghi pronti ad interrogarsi con inquietudine e turbamento. Sulla seconda, la maggior parte degli associati, stranamente, si son stupiti perché la sua morte, più che un appuntamento, è sempre sembrato un inganno.



Fonte: aia-figc.it