SEZ GENOVA - AIA 110 E LODE: PORTENTOSO "TALENT SCOUT" DI ARBITRI, CARICAVA I RAGAZZI COME NESSUNO
19-07-2021 16:01 -
LA STORIA DI CLAUDIO PIERI
(1940 – 2018) Entrato nell'AIA nel 1966 Arbitro di Serie A dal 1975 al 1987 con 137 presenze Internazionale dal 1983 Vincitore Premio “Giovanni Mauro” nella Stagione 1982/'83 Presidente CRA dal 1987 al 1998 Vice Commissario CAI dal 1998 al 1999 Vice Commissario CAN D dal 1999 al 2001 Commissario CAN D dal 2001 al 2005 Commissario CAN C dal 2005 al 2006
Innovatore, trascinatore, “talent Scout”. Per raccontare l'importanza di Claudio Pieri nell'AIA queste parole non sono sicuramente sufficienti, ma di sicuro aiutano a comprendere alcune delle sue innovazioni che hanno permesso all'Associazione, ed in primis agli associati liguri, di viaggiare nel futuro. In campo è stato un pioniere perché ha incominciato a porre al centro dell'arbitraggio la preparazione atletica, in un'epoca in cui l'allenamento non era considerato fondamentale per la formazione di un arbitro. Da dirigente è impossibile dimenticare le sale gremite di giovani che bramavano per poter partecipare alle sue riunioni cariche di emozioni: riusciva sempre a proferire le parole giuste in grado di trasmettere grinta anche ai ragazzi più timidi. Inoltre, basti pensare ai genovesi Graziano Cesari e Mauro Bergonzi, nonché agli internazionali Luca Banti, Antonio Damato e Daniele Orsato, citandone alcuni, per capire le sue qualità da “talent scout”. “A Claudio bastavano anche soltanto pochi minuti per poter comprendere la futuribilità di un arbitro; per questo spesso vedeva solo un tempo della partita in modo da poter valutare più ragazzi in un'unica domenica”, raccontano alcuni suoi allievi.