SEZ ALBENGA - INTERVISTA A GIACOMO DI GANGI, NUOVO COLLABORATORE DELLA COMMISSIONE DI STUDIO PER LA RIVISTA L’ARBITRO, SITO WEB E COMUNICAZIONE

04-08-2021 15:32 -

1) Giacomo raccontaci la motivazione che ti ha spinto a diventare arbitro di calcio.
Avevo 17 anni e mio cognato Alberto Primoceri, tuttora associato della Sezione di Albenga, mi fece la proposta di iscrivermi al corso. Nutrendo da sempre massima fiducia nei suoi consigli accettai, e il 19 marzo 2005 fischiai il mio primo calcio d'inizio!

2) Invece, nel corso della tua carriera arbitrale, qual è stata la tua più grande soddisfazione?
Quali saranno, vorrai dire! Ho raggiunto la CAN D come Assistente Arbitrale dirigendo centinaia di gare tra il livello regionale e nazionale: ho accompagnato a esordi in più categorie colleghi che sono andati avanti e, alcuni di loro, hanno raggiunto la Serie A. Ho percorso migliaia di chilometri in giro per l'Italia per alimentare il mio sogno sportivo. Mai sazio di nuove sfide, ho deciso di diventare Arbitro di calcio a 5 e, da tre stagioni, sono a disposizione della CAN5. L'aver raccontato attraverso le immagini e i video il Raduno congiunto CAN e CAN C a Sportilia nei giorni appena trascorsi. La mia più grande soddisfazione, dunque, si auto alimenta attraverso momenti e persone, associate e non, che mi supportano nella vita di tutti i giorni per portare avanti questa passione. Probabilmente, nemmeno tra molti anni sarò in grado di rispondere concretamente a questa domanda.

3) Attualmente ricopri l'incarico di Collaboratore della neonata Commissione di Studio per la Rivista L'Arbitro, Sito web e Comunicazione. In cosa consiste il tuo ruolo?
Quando ho ricevuto la telefonata del mio Responsabile Federico Marchi è stata davvero una grande sorpresa. L'idea di mettere a disposizione l'esperienza maturata a livello sezionale, grazie alla fiducia sempre riposta negli anni dai miei Presidenti di Sezione, è per me motivo di orgoglio. Questo lato dell'Associazione mi permette di esprimere concretamente la mia visione dell'AIA e dare libero sfogo alla mia creatività, lontano dalla rigida preparazione di una gara o dalle cascate di numeri del mio lavoro di impiegato commerciale. Insieme agli altri componenti, il Comitato Nazionale ci ha chiesto di accompagnare l'Associazione nelle sfide di questa nuova era digitale. L'Associazione quindi comunicherà sempre di più con gli attori esterni, e soprattutto coi nostri associati che ricoprono un gap generazionale non indifferente. Tutti insieme, attraverso la condivisione e la passione, stiamo costruendo il nostro futuro che è adesso.

4) In relazione al ruolo che attualmente ricopri, quali sono gli obiettivi che ti sei proposto per la stagione attuale?
Il futuro si costruisce sapendo leggere il passato, e alimentandolo con le energie del presente: pertanto la mission è quella di convincere sempre più giovani a prendere in mano la propria vita e decidere di diventare arbitri di calcio, donne e uomini di sani principi.

5) Che cosa consiglieresti agli arbitri, agli assistenti e agli osservatori che aspirano a raggiungere il livello nazionale?
Continuo a competere con me stesso, come ho sempre fatto sin dalle prime designazioni: allenamenti e studio del regolamento, senza dimenticare l'esercizio della mente. Dai colleghi più esperti, invece, ho imparato quanto fosse fondamentale saltare la parte nella quale ti metti in competizione con i tuoi compagni di squadra. Non fate nulla per spirito di rivalità, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Percorrendo insieme la strada verso - e attraverso - il livello nazionale, infatti, imparerai dai successi e ti rialzerai più in fretta dalle sconfitte, grazie all'esperienza condivisa. La partecipazione alla vita associativa è l'ingrediente segreto di ognuno di noi, al di là della categoria che raggiungeremo tecnicamente. Infine, prendetevi qualche giorno durante l'anno, staccate la spina e godetevi la vita!


Fonte: craliguria.it