SEZIONE DI LA SPEZIA: CON MAZZOLENI RICORDANDO CATERINA
29-03-2014 17:33 - stagione sportiva 2013-2014
E´ stata una riunione dai molteplici sentimenti, quella che ha visto l´arbitro internazionale Paolo Mazzoleni ospite della sezione di La Spezia. La serata è stata infatti caratterizzata dal ricordo della collega Caterina Buila, da parte del presidente di sezione Stefano Bassi, deceduta a soli 15 anni a seguito di un improvviso malore a pochi giorni dal suo esordio sui terreni di giuoco. La riunione è così iniziata con un minuto di raccoglimento per questa tragedia che ha destato grande commozione. Come segno di affetto gli associati spezzini hanno firmato una divisa, che riportava anche i nomi degli arbitri di Serie A, che poi è stata consegnata ai genitori di Caterina. "Sono venuto qui a La Spezia per trasmettere la mia passione e la gioia che provo nell´arbitrare - ha detto Mazzoleni - ma in serate come queste ti accorgi quanto sia assurdo stare male per un brutto voto preso dall´osservatore in una gara, i veri dolori sono perdere una vita così giovane".
Dopo questo momento di grande commozione è iniziata la riunione tecnica, con Paolo Mazzoleni che ha parlato della sua esperienza personale. "La passione e l´entusiasmo che avevo nel ´91, quando sono diventato arbitro, ci sono ancora adesso. - ha detto - Sono partito che giocavo a basket, anche piuttosto bene, poi ho abbandonato per dedicarmi a questa bellissima realtà che conoscevo perché in casa avevo l´esempio di mio fratello. Quando giocavo a pallacanestro ero abituato allo spogliatoio pieno prima della partita, mentre quando ho iniziato ad arbitrare ero solo e fu abbastanza strano per me. - ha aggiunto - Un grande arbitro diceva che arbitrare è un esercizio in solitudine, ed è proprio vero". Riguardo gli aspetti arbitrali, Mazzoleni ha poi puntato l´attenzione su tre fattori: la preparazione atletica, quella tecnica e l´aspetto comportamentale. "Un arbitro di Serie A in media corre tra i 12 e i 14 km a partita, perciò è importante essere atleticamente pronti anche per mantenere la lucidità mentale - ha detto Mazzoleni - non si può inoltre prescindere dal conoscere e dallo studiare il regolamento anche quando si è finito il corso arbitri. Non abbiate poi paura di sbagliare nelle tantissime decisioni che siete chiamati a prendere ogni partita". Infine un ultimo consiglio "Guardate le partite perché un episodio che avviene in Serie A può capitare in ogni partita di qualunque categoria. Guardate le partite osservando l´arbitro".
Fonte: Federico Marchi
Dopo questo momento di grande commozione è iniziata la riunione tecnica, con Paolo Mazzoleni che ha parlato della sua esperienza personale. "La passione e l´entusiasmo che avevo nel ´91, quando sono diventato arbitro, ci sono ancora adesso. - ha detto - Sono partito che giocavo a basket, anche piuttosto bene, poi ho abbandonato per dedicarmi a questa bellissima realtà che conoscevo perché in casa avevo l´esempio di mio fratello. Quando giocavo a pallacanestro ero abituato allo spogliatoio pieno prima della partita, mentre quando ho iniziato ad arbitrare ero solo e fu abbastanza strano per me. - ha aggiunto - Un grande arbitro diceva che arbitrare è un esercizio in solitudine, ed è proprio vero". Riguardo gli aspetti arbitrali, Mazzoleni ha poi puntato l´attenzione su tre fattori: la preparazione atletica, quella tecnica e l´aspetto comportamentale. "Un arbitro di Serie A in media corre tra i 12 e i 14 km a partita, perciò è importante essere atleticamente pronti anche per mantenere la lucidità mentale - ha detto Mazzoleni - non si può inoltre prescindere dal conoscere e dallo studiare il regolamento anche quando si è finito il corso arbitri. Non abbiate poi paura di sbagliare nelle tantissime decisioni che siete chiamati a prendere ogni partita". Infine un ultimo consiglio "Guardate le partite perché un episodio che avviene in Serie A può capitare in ogni partita di qualunque categoria. Guardate le partite osservando l´arbitro".
Fonte: Federico Marchi