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BILANCIO DEI CRA, VICINANZA: "NELL'ARBITRAGGIO OCCORRE METTERE CUORE E TESTA"

27-05-2022 17:14 - 2021-2022 CRA News
Fabio Vicinanza, attualmente Presidente del Comitato Regionale Arbitri della Liguria, è entrato a far parte dell’Associazione Italiana Arbitri nel 1992, all’età di 24 anni. Con grande lungimiranza, l’allora Presidente della Sezione di Albenga, Giovanni Burastero, ha deciso di proporlo in breve tempo all’Organo Tecnico Regionale. Dopo tre Stagioni ha raggiunto l’Organo Tecnico Nazionale e, quattro anni più tardi, è approdato alla Serie C in qualità di arbitro permanendo nel ruolo cinque anni, limite massimo di allora. Terminata la carriera arbitrale, Vicinanza ha intrapreso quella di assistente arrivando in Serie A e ricoprendo tale incarico per nove Stagioni, prima di raggiungere il limite d’età di 46 anni. A livello dirigenziale è stato subito chiamato dall’allora Presidente del CRA Liguria Mauro Bergonzi a ricoprire il ruolo di Componente come designatore del Campionato di Eccellenza. Dalla Stagione Sportiva 2015/2016 ad oggi ha ricoperto la carica di Presidente del Comitato. A livello sezionale è stato per dodici anni Componente e Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti nonché per sette Stagioni Consigliere nel Direttivo Sezionale.

- Perché hai iniziato il corso arbitri e come hai approcciato questa nuova esperienza?

“Ho giocato a calcio fino all’età di 22 anni, poi non ho più avuto gli stimoli giusti. Grazie a mio padre e alla sua amicizia con l’arbitro Maurizio Viazzi ho ricevuto l’imput a provare una nuova esperienza. Così alla veneranda età di 24 anni ho intrapreso questo cammino e oggi posso assolutamente dire che sono felice della scelta che ho fatto perché ho ricevuto e dato molto all’Associazione”.

- Fabio, qual è stata l’esperienza più bella del tuo percorso arbitrale?

“Ho avuto la possibilità di vivere molte belle esperienze e mi ritengo una persona fortunata, ma non voglio prediligere un momento particolare rispetto ad altri. Mi piace custodire dentro di me l’album dei miei ricordi, soprattutto perché mi piace guardare al presente con uno sguardo proiettato al futuro. Pertanto sono convinto che, qualunque cosa sia, il meglio deve ancora arrivare”.

- Perché consiglieresti a un ragazzo o una ragazza di iscriversi al Corso Arbitri?

“Perché è una scuola di formazione umana quasi senza eguali. Ognuno raggiungerà diversi risultati sul campo, ma tutti acquisiranno valori e capacità che gli saranno sempre utili nella vita”.

- Quali sono stati e quali sono gli obiettivi che ti sei posto, insieme alla tua squadra, in questi sette anni alla guida del CRA Liguria?

“Nel primo anno in qualità di Componente con Mauro Bergonzi siamo ripartiti da una costruzione tecnica, cercando di trasmettere all’organico l’esperienza acquisita in tanti anni a livello professionistico. Se conosci la strada sai le indicazioni da dare, anche se, non tutti le sanno trasmettere. Ciò che è sempre stato messo al primo posto è il cercare di insegnare i valori umani quali il rispetto, l’attenzione e l’ascolto, consapevole di avere accanto a me associati che sono persone e non numeri con cui coprire le partite. La stessa cosa ho cercato di farla anche con i miei Collaboratori, con i Presidenti di Sezione e con tutti coloro con i quali ho avuto momenti di confronto. Non so quale sia il mio bilancio allo stato attuale, ma so di averci messo il cuore e la testa, così continuerò a fare fino a quando ne avrò la possibilità”.

- Siamo al termine della Stagione, concludiamo l’intervista con un bilancio. Cosa ti aspetti dai tuoi ragazzi per le partite più determinanti del Campionato?

“Da coloro che scendono in campo mi aspetto proprio che ci mettano il cuore e la testa che è alla base di ogni prestazione. So che è difficilissimo arbitrare, che spesso e volentieri tutto e tutti sono contro e nessuno vuole accettare chi ha il coraggio di essere giudice, ma abbiamo la possibilità di diffondere valori positivi e non dobbiamo trincerarci dietro atteggiamenti spigolosi. Vorrei arbitri ed assistenti determinati che trasmettano la serenità di chi prova a fare del proprio meglio”.

A cura di Matteo Fazioli

Fonte: aia-figc.it

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